Ostia Antica è sicuramente, insieme a quella di Pompei, una delle zone archeologiche più belle al mondo. Si trova a pochi chilometri da Roma, in direzione ovest, vicino l’aeroporto di Fiumicino. Fu una città del Latium vetus (regione storico-geografica costituita dalla parte centrale dell’attuale Lazio) e deve la sua esistenza alla vicinanza del Tevere e del mare: infatti, il nome Ostia deriva dal latino ostium che significa “foce”.
La città fu fondata nel 620 a.C. per volere del re di Roma Anco Marzio per sfruttare le saline situate alla foce del Tevere. All’inizio Ostia aveva una funzione di avamposto militare e nel corso del tempo, con l’intensificarsi del predominio di Roma nel Mediterraneo, divenne una delle città portuali più importanti della capitale.
Contenuti dell'articolo
Ostia Antica, il parco archeologico
La prima cosa da fare all’ingresso della zona archeologica di Ostia Antica è acquistare una mappa degli scavi, perché l’area è talmente vasta che senza sarebbe difficile orientarsi tra i tanti momenti e caseggiati. Una volta entrati ci troveremo su via Ostiense, antica arteria che collegava Roma a Ostia, dove si estende l’antica necropoli della città. Qui i romani seppellivano i propri defunti in base a due tipologie di sepoltura: cremazione o inumazione.
Oltrepassata l’area della necropoli, si giunge alla Porta Romana, ovvero l’ingresso della città antica. La porta permetteva di attraversa la Cinta Sillana, che erano le antiche mura che circondavano Ostia. Da qui, via Ostiense assume il nome di Decumano Massimo, la strada che divideva la città in due parti. Le prime costruzioni che si incontrano sono gli antichi magazzini, che i romani utilizzavano per immagazzinare il grano da trasportare a Roma, e le Terme di Nettuno.
Nelle antiche terme sono ancora visibili i bellissimi mosaici che rivestivano la struttura: vi consiglio di salire sul terrazzo delle terme e vederli dall’alto. Accanto alle terme c’è la zona della palestra, dove i romani si allenavano, e poco distante c’è la caserma dei vigili del fuoco. La figura del vigile a Ostia era molto importante, perché la città era soggetta a continui incendi a causa della vicinanza delle case e per i materiali in legno con cui erano costruite. Infatti, nella città erano presenti numerose fontane, proprio per mettere alla popolazione di utilizzare l’acqua per spegnere gli incendi.
Teatro romano di Ostia Antica
Proseguendo sul Decumano Massimo si arriva al Teatro romano di Ostia antica, che fu realizzato verso la fine del I secolo d.C., insieme al Piazzale delle Corporazioni, e poteva contenere fino a 4000 spettatori. Il teatro è costruito su tre livelli, si accedeva al livello inferiore da un ingresso centrale e due corridoi laterali. Sul lato che si affaccia sul Decumano Massimo, dietro a un portico, erano presenti diversi negozi con accanto delle scale per salire al secondo e terzo livello. Tutti i sedili erano rivestiti di marmo. Il teatro ancora oggi viene utilizzato per concerti e opere teatrali.
Il piazzale delle Corporazioni si trova di fronte al teatro, sulla pavimentazione sono ancora visibili i mosaici che rappresentavano i mestieri dell’epoca. Al centro del piazzale sorge il tempio di Cerere, divinità materna della terra e della fertilità; in antichità alla fine di una contrattazione, se l’affare andava a buon fine, i mercanti facevano un’offerta alla divinità.
Accanto al teatro si trova il Mitreo dei Sette Cieli che prende il nome dai sette semicerchi che sono riprodotti lungo il corridoio centrale sulla pavimentazione, ognuno rappresentativo di un grado iniziatico.
Capitolium
Percorrendo sempre il Decumano Massimo si arriva nella piazza del Foro, il centro della vita polita e sociale di Ostia Antica. Al centro del foro sorge il Capitolium, il tempio più importante della città, dedicato alla Triade Capitolina. L’edificio fu eretto nel 120 per volere dell’imperatore Adriano ed è ben visibile, poiché si erge al di sopra di tutte le altre rovine. La Triade Capitolina era composta da Giove, Giunone e Minerva.
Accanto al Capitolium vi consiglio di visitare il Thermopolium, un luogo adibito alla vendita del cibo: il nostro moderno street food, dove la gente entrava acquistava il cibo su dei banconi e lo consumava fuori. All’esterno troverete un piccolo cortile con una fontana al centro, luogo in cui si poteva consumare il cibo.
Poco distante dal Thermopolium sorge un altro edificio molto importante di Ostia Antica: la casa di Diana. Un esempio ben conservato di condominio dell’epoca. Il caseggiato era costruito su tre piani, dove le stanze venivano affittate. Al piano terra, invece, erano presenti una serie di botteghe che si affacciavano sulla strada.
Caseggiato dei dipinti e del Serapide
Continuando il tour si giunge al Caseggiato dei Dipinti, edificio sviluppato su tre livelli, composto da botteghe, la insula di Giove e Ganimede, la insula di Bacco Fanciullo, e la Casa dei Dipinti. Accanto al caseggiato dei Dipinti sorge il Caseggiato del Serapide, che forma un’unica struttura con le terme dei Sette Sapienti e il caseggiato degli Aurighi. All’interno delle Terme dei Sette Sapienti potrete vedere al centro il meraviglioso mosaico di forma circolare rimasto ancora intatto.
Terme dei Sette Sapienti Caseggiato di Serapide
La Taberna dei Pescivendoli
Nel portico settentrionale del Macellum, nell’incrocio tra tre vie, si trova la taberna dei Pescivendoli, che come suggerisce il nome era il luogo in cui si vendeva il pesce. Sono ancora presenti le vasche per la conservazione del pesce, i banconi in cui veniva esposto e alcuni mosaici che riproducono dei pesci. Nella zona orientale della taberna troverete, inoltre, un’antica scritta sul pavimento “inbide calco te”, che significa: “invidioso ti calpesto”.
Queste sono solo alcune delle tante meraviglie che potrete vedere all’interno degli scavi di Ostia Antica. Vi consiglio di indossare scarpe comode e di portarvi qualcosa per rifocillarvi, perché la visita dell’intera area richiede almeno mezza giornata. Spero di aver smosso la vostra curiosità e mi raccomando contattatemi se avete bisogno di qualche consiglio.
Leggi l’articolo sul Parco di Vulci!